Navigazione

Accesso utente

CAPTCHA
Domanda per controllare che tu non sia un robot
6 + 4 =
Risolvi questa semplice operazione per dimostrare che sei umano. Es: 1+3, il risultato è 4.

Santa Croce

Rocca Canavese
Romanico, gotico
Edificazione 
XI-XII secolo

Cenni storico-artistici

La Chiesa di Santa Croce nacque anticamente come cappella dedicata a San Giovanni Battista tra l’XI e il XII secolo, quando venne costruita come oratorio connesso al vicino “Castrum Rochae ad villam Curiae”, castello che fungeva da baluardo difensivo della Valle del Malone. L’attuale denominazione deriva dall'essere stata gestita dalla Pia Confraternita di Santa Croce.
Verso la metà del XV secolo, con il consenso dell'allora feudatario, Guido Aldobrandini Biadrate di San Giorgio, la chiesa vide l'ampliamento della sua navata in modo da poter fungere da parrocchiale del paese. Risale agli stessi anni, o poco più tardi, l'avvio del ciclo di affreschi che ornano la volta e la parete di fondo del presbiterio, e parte delle pareti laterali della navata.
La cappella perse rilievo a partire dagli eventi bellici del 1621, quando essa subì notevoli danni, e più ancora dalla costruzione della nuova parrocchiale, terminata nel 1801, sino ad essere sconsacrata e abbandonata al degrado. Passata in proprietà al Comune di Rocca Canavese, la Cappella ha visto in tempi recenti l'avvio dei lavori di manutenzione, assieme al meritorio restauro dei suoi importanti affreschi. I lavori si sono conclusi con un radicale restauro conservativo, che ha interessato le strutture in muratura (con l'inserimento di tiranti), le facciate ed il tetto in lastre di pietra posate a secco. L'inaugurazione ufficiale si è tenuta il 22 ottobre 2011 e oggi la Cappella, tornata all'antico splendore, è sede di mostre e di altre attività culturali promosse dal Comitato "Amici di Santa Croce".

Alla chiesa, dalla facciata semplice ed essenziale, si accede da Via Umberto I mediante quattro gradini semicircolari ed un pesante portone di legno. L’interno è composto da tre parti: la cappella vera e propria, situata a destra di chi entra; la sacrestia, situata di fianco alla cappella e perciò quasi di fronte all’ingresso, ed una parte rettangolare, situata alla sinistra di chi entra e di più recente costruzione. Questa parte non ha il soffitto decorato da pitture, ma presenta travi in legno a vista che sostengono il tetto coperto di lose. In questo locale vi è un altare di legno dorato in stile barocco piemontese, databile intorno al 1600.

Di particolare interesse sono i dipinti che ornano le vele della volta, con le quattro scene separate tra loro da costoloni che si dipartono al centro, dall'immagine dell'agnello mistico e corrono lungo gli archi a sesto acuto della volta, decorati con motivi di angeli, erbe e fiori. Al centro della volta, sotto i costoloni, si riconosce il monogramma di San Bernardino, la cui immagine è tra l’altro raffigurata su uno dei pilastri del presbiterio. Ognuna delle quattro scene poste sulla volta raffigura un Evangelista con il proprio simbolo del tetramorfo ed un Dottore della Chiesa: San Marco con San Girolamo; San Luca con San Gregorio Magno; San Giovanni con Sant'Agostino; San Matteo con Sant'Ambrogio. Le quattro scene, con sfondi granata, blu e verde chiaro, formano nel loro complesso una sorta di scriptorium medievale all'aperto, su tappeti erbosi impreziositi da arbusti fioriti. Gli Evangelisti sono raffigurati mentre lavorano sul loro scrittorio, i Dottori della Chiesa, ammantati da ricchi paludamenti, sono assisi su eleganti tronetti con alto schienale, disegnati con una prospettiva alquanto incerta. Le scene esprimono soprattutto calma e serenità e sono ingentilite da una serie di giocosi spunti narrativi: per esempio Marco è intento a temperare il suo lapis, Girolamo ha lasciato la lettura per togliere la spina al leone, Luca sta completando il ritratto della Madonna. Non si conosce l'autore delle scene affrescate, tuttavia il suo stile è espressione del gusto miniaturistico e cortese che si rifà alla pittura tardo gotica lombarda.
Gli altri affreschi presenti nella cappella hanno datazioni che coprono un arco temporale che va verosimilmente dalla seconda metà del XV alle prime decadi del XVI secolo.
Sulla parete di fondo del presbiterio è raffigurata la immagine di Dio Padre che stende le sue braccia verso la sottostante scena del Compianto sul Cristo morto, intervento di un pittore di probabile derivazione provenzale. Nella fascia sottostante, eseguita con uno stile alquanto convenzionale, troviamo la teoria degli Apostoli, posti tra loro in una situazione di dialogo a coppie; ognuno è reso riconoscibile dai consueti elementi iconografici, e tiene in mano un cartiglio con i versi del Credo. Sulle altre pareti della cappella troviamo innumerevoli figure di santi, che dovevano essere oggetto di particolare devozione popolare, tra i quali si riconoscono Santa Apollonia a cui piedi è inginocchiata la figura del committente, San Sebastiano, Sant'Antonio Abate e Santa Liberata con in braccio due infanti.
Più in altro, sulla parete sinistra della navata, è raffigurata la Madonna della Misericordia che protegge sotto il suo manto i membri della Confraternita dei disciplinati di San Giovanni Battista, vestiti con saio e cappuccio bianco. Sulla parete destra, ancora in lato, è raffigurata una Madonna del Latte circondata da angeli musicanti, posta all'interno di una struttura architettonica, che grazie all'uso corretto della prospettiva e a vaghi richiami all'arte di Martino Spanzotti, denuncia una datazione ormai cinquecentesca.

 

Bibliografia:

- G. Palmero (1873), Corio e Rocca di Corio Canavese, Torino;
- A. Bertolotti (1878), Passeggiate in Canavese, Torino;
- F. Scavini (1965), Torri e castelli canavesani, Torino;
- Moretto, A. (1973), Indagine aperta sugli affreschi del Canavese, Stabilimento tipo-litografico G. Richard, Saluzzo;
- M.L. Tibone, L.M. Cardino, Il canavese, terra di storia e di arte Omega, Torino;
- Bonci, A., Calza, C. (1999), Le valli di Lanzo. Un altro punto di vista: guida alla ricerca di monumenti minori popolari e poco noti, edizioni GS, Ciriè
- Ferrero, F. G, Formica, E. (2003), Arte medievale nel Canavese, Priuli & Verlucca Editori, Ivrea, ISBN 88-8068-224-5
- Calza, C. (2008), Guida alla visita dei beni aperti in Piemonte, stampata in occasione della XVI giornata FAI di Primavera

 

Affreschi 
XV-XVI secolo
Altre opere d'arte 
Altare ligneo in stile barocco piemontese (datato 1670) in foglia d'oro; Statua in legno policromo detta Madonna di Sant'Alessio di epoca medioevale.
Il monumento in dettaglio 
Indirizzo 
Via Umberto I, nelle vicinanze della parrocchiale
Gestione 
Comitato Amici di Santa Croce