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Santa Maria di Vespiolla

Baldissero Canavese
Romanico, rifacimenti in periodo barocco
Edificazione 
XI secolo

Cenni storico-artistici

Al termine della strada che scende dai borghi di Campo e Muriaglio e porta a Castellamonte, nel territorio di Baldissero Canavese, si trova la cappella di Santa Maria di Vespiolla.
Essa è attestata già in un documento del 1122 ed è annoverata tra le pievanie della diocesi di Ivrea. Da essa dipendevano le parrocchie di Castellamonte e di Ongiano, l’attuale frazione Belvedere di Spineto di Castellamonte, Campo e Muriaglio, Cintano, Borgiallo, Salto e Priacco, come riportano i documenti del 1368.

Posta ai piedi dei Monti Pelati e circondata da campi e prati, Vespiolla si offre allo sguardo al centro di uno scenario bucolico, assai simile a come doveva apparire nei tempi antichi. La cappella giace infatti su un’area che ha rivelato, grazie al ritrovamento di lapidi romane ed embrici, una continuità d’uso risalente a ben prima dell’anno 1000.
Fino al termine del XIV secolo, nonostante la collocazione decentrata rispetto all’abitato, le funzioni religiose vennero svolte in questo piccolo edificio. Successivamente, con la costruzione della nuova parrocchiale nel XV secolo ai piedi del castello di Baldissero, Vespiolla perse via via importanza. Vi abitava comunque, isolato dalla comunità, un custode addetto al suono delle campane, quando ormai il parroco risiedeva stabilmente nel paese; l'ultimo morì nel 1749. La pieve, come accade tuttora, si animava durante la festa della Madonna delle Grazie e doveva essere meta di devoti che vi si recavano per impetrare l'intercessione della Vergine.

Della costruzione romanica restano oggi solo l'abside rettangolare, segno delle sue origini altomedievali, e l'arco santo. Le restanti parti della chiesa sono state rifatte verso la metà del XVIII secolo, quando, per salvare gli affreschi quattrocenteschi dell'abside, si decise di recuperare l'edificio ormai in pesante stato di degrado architettonico.
La cappella è sita all’interno di una piccola corte. Un portico sostenuto da tre colonne di recente edificazione precede l’ingresso nella piccola navata che termina con un vistoso altare in graniglia, risalente agli anni ‘30. Esso, mediante un’edicola in marmorino che racchiude al suo interno la statua della Madonna, sostiene la volta dell’abside romanica di forma rettangolare, che costituisce quindi la parte più antica dell’edificio.

Proprio l’antica abside è decorata da un ciclo di affreschi dedicato ai Dodici Apostoli. Nella volta, inoltre, sono dipinti i simboli dei quattro Evangelisti, che accolgono nel centro, delimitato dalla tradizionale mandorla, Dio Padre. Grazie ad alcuni restauri conclusisi nel 2004, sono venuti alla luce nuovi affreschi che erano stati ricoperti da intonaco nel corso dei secoli. Così, oggi, sulla superficie dell’arco santo si possono ammirare al centro la scena dell’Annunciazione con la Madonna e l’Angelo, sul lato sinistro la rappresentazione della Madonna che allatta e sul lato destro la figura di un giovane soldato con libro, armi, stemma e con il capo avvolto da raggi luminosi. Lo storico dell’arte Claudio Bertolotto, della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte, ha identificato nel ritratto di questo giovane il beato Bernardo di Baden, nobile tedesco che morì di peste a Moncalieri nel 1458, dopo essersi speso presso le varie corti europee per convincere i sovrani ad unirsi e combattere l’Impero Ottomano. Le cronache del tempo narrano che già durante le esequie del giovane Bernardo di Baden si verificarono miracoli e guarigioni, al punto che le spoglie mortali custodite a Moncalieri divennero presto meta di pellegrinaggi.
Proprio il rinvenimento e la conseguente identificazione di questo ritratto, grazie anche alla presenza di raggi luminosi e non di una vera e propria aureola, hanno permesso di ancorare cronologicamente le pitture di Vespiolla nella seconda metà del XV secolo, in parallelo con la diffusione del culto del giovane tedesco, che ebbe inizio con la sua morte e ben prima della canonizzazione ufficiale da parte della Chiesa nel 1769. Difficile risulta stabilire con precisione la paternità degli affreschi che decorano l’arco santo e l’abside. La critica è tuttavia concorde nell’accostare le soluzioni pittoriche adottate a Baldissero alla bottega del pittore Giacomino di Ivrea, artista attivo tra il 1426 ed il 1469 e molto impegnato nell’area canavesana, valdostana e della Savoia. Nella teoria dei Dodici, i volti e le pose appaiono abbastanza semplici e poco vivaci, ad eccezione dei ritratti di San Pietro, segnato dalla classica tonsura e da un sorriso bonario dove spiccano due piccoli dentini, e di San Giacomo Maggiore, caratterizzato dal viso irsuto e dalla scherzosa ed ammiccante posa della mano atta a sollevare a mo’ di saluto il cappello del pellegrino. Una buona fattura è riconosciuta invece agli affreschi dell’arco santo. In questo caso, una mano più attenta ai dettagli, consapevole di soluzioni artistiche di derivazione fiamminga, sembra aver realizzato l’Annunciazione e il ritratto del beato Bernardo di Baden.
Storicamente la cappella di Vespiolla è dedicata al culto di Maria. Ma, nel corso dei secoli, ha ricevuto anche l’attribuzione alla Vergine Maria delle Grazie, come risulta dalla visita pastorale del 1750. Già nel 1879 la popolazione usava recarsi in processione a celebrare la messa la domenica dell’Ascensione ed ancora oggi questa tradizione è mantenuta. Oltre alla domenica dell’Ascensione, vi si celebra la messa anche il giorno dell’Assunta ed una domenica al mese nella stagione estiva.

 

Bibliografia
- C. Bertolotto, Pievi in Valchiusella: Cappella di Santa Maria di Vespiolla, in FAI. Guida ai beni aperti in Piemonte, 2009, pp. 42-45.
- A. Cappa, Sacri affreschi medievali in Canavese. Aspetti iconografici e iconologici, Tricase, 2015, pp. 11-31.
- G. Forneris, Romanico in terre di Arduino, Ivrea 1995, pp. 65-66.
- G. Mascheroni, La pieve romanica di Vespiolla in Baldissero Canavese, Castellamonte 2004, pp. 4-14.
- A. Moretto, Indagine aperta sugli affreschi del Canavese, Stabilimento tipo-litografico G. Richard, Saluzzo, 1973, p. 110-114.
- A. Moretto, La pieve di Santa Maria di Vespiola a Baldissero, ne Il risveglio popolare, Ivrea, edizione del 22 febbraio 2008, p. 7
- A. Moretto, Arte medievale e subalpina, Ivrea 2013, pp. 81-82.
- G. Naretto, Parrocchia di Baldissero Canavese. Notizie Storiche, Ivrea 1912.
- G. Ravera, I. Vignono, Il “Liber decimarum” della diocesi di Ivrea (1368-1370), Roma 1970
- G. Scalva, C. Bertolotto, Segreti affreschi ad Oglianico, Torino 2005.
- A. Settia, L’alto medioevo, in Storia della Chiesa di Ivrea dalle origini al XV secolo, a cura di G. Cracco, Roma 1998, pp. 99-109.
- P. Venesia, Il Medio Evo in Canavese. Parrocchie, parroci e parrocchiani, Ivrea 1989, pp. 261-264.
- I. Vignono, Visite pastorali in diocesi di Ivrea negli anni 1329 e 1346, Roma 1980

Affreschi 
XV secolo
Altre opere d'arte 
Edicola in marmorino con statua della Madonna
Il monumento in dettaglio 
Indirizzo 
Strada provinciale di Campo, Baldissero Canavese
Gestione 
Comitato dell’Antica Chiesa di Vespiolla di Baldissero Canavese