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Santa Maria del Bosco

Ozegna
Barocco
Edificazione 
1623

ll santuario della Madonna del Bosco e l'ex convento francescano a esso connesso formano un complesso di edifici che sorge a circa due chilometri dal centro abitato di Ozegna, in una zona leggermente distaccata dalla Strada Statale 460, ma non isolata e facilmente raggiungibile.

È stato edificato sul luogo dove, il 21 giugno 1623, il ragazzo Giovanni Guglielmo Petro avrebbe avuto un'apparizione della Madonna, dopo la quale guarì da una grave forma di afasia che gli impediva di parlare. Dopo vari interrogatori (non solo al ragazzo ma ai suoi congiunti e alle autorità ozegnesi che dovevano garantire che non si trattava di una simulazione), la gerarchia ecclesiastica diede l’autorizzazione alla costruzione di un santuario. La realizzazione dell'edificio principale e della cappella, dove si sarebbe verificata la seconda apparizione (nella stessa giornata e poco tempo dopo la prima), avvenne nell'arco di circa due anni.

Il terreno era stato donato dai proprietari, i Conti di San Martino, signori del feudo. Si aggiunse al santuario un convento, e l'intero complesso venne donato (con apposito atto notarile nel 1625) ai Padri Riformati di San Francesco, che ne dovevano avere cura. Questi si occuparono di abbellire l'interno della chiesa, sistemandovi tre altari lignei. La consacrazione della chiesa (già aperta al culto) avvenne solo nel 1662, con l'intervento di Mons. Giovanni Battista di San Martino, vescovo di Losanna.

Santuario e convento divennero centro della vita religiosa, e non solo, della zona, perché i frati francescani provvedevano ai bisogni spirituali degli ozegnesi e degli abitanti dei paesi vicini e, in caso di necessità dovute o a cause naturali (carestie, ecc.) o politiche (ad esempio, il passaggio di truppe francesi, dirette verso lo Stato di Milano, durante la guerra di successione polacca, che dovevano essere rifornite dalla popolazione), i frati cercavano di alleviare i disagi fornendo ceste di verdure coltivate nell'orto del convento.

Il complesso venne chiuso nel 1802, in seguito all'ordinanza napoleonica che sopprimeva gli ordini religiosi e alienava i beni in loro possesso vendendoli a privati. Solamente nel 1873 il parroco don Lorenzo Coriasso riscattò il santuario e parte del convento, pagando di tasca sua e cedendolo poi alla parrocchia ozegnese. La chiusura, l'allontanamento dei frati e il passaggio a privati ha purtroppo determinato la perdita della quasi totalità dei documenti relativi al santuario, che erano custoditi nella biblioteca del convento.

Il monumento in dettaglio 
ozegna interno
ozegna esterno
Indirizzo 
Piazza del Convento, 2, 10080 Ozegna TO