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San Francesco

Rivarolo
Gotico, barocco
Edificazione 
XIII secolo

Cenni storico-artistici

Secondo una tradizione consolidata la fondazione della chiesa e del convento di San Francesco di Rivarolo risale al passaggio di San Francesco nel 1215, durante il suo ritorno in Italia dal pellegrinaggio a Santiago di Compostela in Spagna.
Sappiamo che nella prima metà del XIII secolo venne costruito il complesso conventuale poco fuori dalla cinta muraria e lungo una importante via di comunicazione.
La chiesa, attualmente l’unica con orientamento Est-Ovest in Rivarolo, fu consacrata il 10 febbraio, forse nel 1299, dal francescano mons. Alberto Gonzaga, Vescovo di Ivrea.
Il Convento appartenne, fino alla soppressione, ai Frati Minori Conventuali (saio nero) resistendo a qualsiasi richiesta di adesione alle riforme dell'ordine francescano.

Nel 1321 la chiesa fu ampliata con l'aggiunta di una cappella dedicata a san Lodovico di Tolosa per opera di Guglielmo, signore di Rivarolo.
Al secolo XV risalgono importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento con la costruzione del campanile e del chiostro vecchio. Nel corso del XVII secolo il convento fu ampliato con la costruzione del chiostro grande verso Est, mentre al secolo successivo si devono le modifiche apportate alla chiesa con la sopraelevazione della navata centrale, al fine di realizzare il claristorio, e delle navate laterali.
Il convento fu soppresso da Napoleone nel 1802. Con la restaurazione passò al demanio e nel 1821 il Re Carlo Felice lo affidò alle Monache Orsoline della SS. Annunziata che lo tennero fino al 1950 quando l’ordine confluì nelle Suore Giuseppine di Torino.Nel periodo di proprietà delle Monache Orsoline la chiesa e il convento subirono pesanti interventi di ristrutturazione per adattarla dapprima alle esigenze della vita di clausura e poi all’uso scolastico.
Attualmente il complesso ospita le suore di Maria Stella Matutina.

Facciata
Costruita probabilmente alla metà del XVII secolo la facciata di gusto manierista si presenta con linee severe e reminescenze classiche nell’alternanza degli ordini architettonici.
Fino alla fine del XVIII secolo la piazza antistante occupava lo spazio dell'antico cimitero di Rivarolo.
In questa piazza sorgeva anche la prima cappella che la Comunità di Rivarolo eresse in onore di San Rocco nel 1523 per implorarne la protezione contro la peste.

Interno
La chiesa, a tre navate, pesantemente rimaneggiata nel XVIII secolo, mantiene sostanzialmente inalterata la pianta dell’edificio quattrocentesco.
Di interesse è l'altare maggiore in marmi policromi realizzato nel 1755, ora addossato alla parete di fondo costruita dalle Orsoline per proteggere la clausura.
Il quadro sull'altare, raffigurante San Francesco in tenera adorazione del Bambino in braccio alla Madonna, è stato recentemente attribuito al pittore lombardo Carlo Francesco Nuvolone ed è datato tra il 1640 e il 1645.
Nelle navate laterali si susseguono gli altari laterali con le alzate barocche tutti risalenti al XVII e XVIII secolo che provocarono la scomparsa di molti affreschi quattrocenteschi.

Affresco di Spanzotti
E' attribuita al pittore Casalese Giovanni Martino Spanzotti (Casale Monferrato, 1455 circa – Chivasso, ante 1528) l’affresco con l’Adorazione del Bambino realizzato nella controfacciata della navata di destra. Risalente al 1480 è considerata opera giovanile del pittore piemontese autore del grande ciclo pittorico di San Bernardino di Ivrea.
La scena si svolge in uno spazio geometricamente segnato da colonne ornate a candelabre sormontate da un arco a tutto sesto ed è disposta su due registri: al di sopra dell'altezza delle colonne è collocato il coro degli angeli mentre nel registro inferiore la scena principale raffigura sei ecclesiastici in ricchi paramenti in tranquilla e gioiosa contemplazione, sul bambino nudo deposto su un lembo del manto della madre. La Madonna è giovanile, ha i capelli sciolti, un volto paffuto che richiama certi modelli di arte proveniente d’oltralpe; nel bambino il pittore si sofferma su particolari (incarnato, fossette, pieghe, gambe grassottelle) che lo staccano dall'arte Medioevale per proiettarlo nel Rinascimento.
Il restauro ha riportato alla luce un pregevolefregio, coevo all’affresco, con frutti e rami intrecciati che inquadra la scena dell'Adorazione.
La cappella accanto all'affresco è dedicata all'Immacolata e presenta un notevole altare ligneo con colonne a spirale e statue di san Francesco e san Rocco.
L’ultimo altare della navata ha una bella tela del pittore piemontese Mattia Franceschini, della Scuola del disegno di Beaumont, datata 1751 e raffigurante la Madonna in gloria con Bambino, S. Giuseppe e S. Antonio da Padova.
Sul primo pilastro della navata sinistra (partendo dal presbiterio) è visibile un affresco quattrocentesco con sant'Anna, la Madonna che allatta e il Bambino.
L'altare con alzata barocca cela, in parte, un importante affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna in trono con il Bambino in braccio affiancata dall’arcangelo Michele e da santo Stefano.

Sacrestia
L’attuale sacrestia si presenta in forme barocche con in alto l'affresco raffigurante San Francesco dormiente (saio nero dei Conventuali).
Varcata una porta si entra nella cosiddetta sacrestia gotica costruita nel 1321; si tratta dell’antica cappella di san Ludovico di Tolosa, francescano, beatificato nel 1317. La volta gotica ha costoloni con gli stemmi di famiglia nelle vele e affreschi sulle pareti.

Coro
L’antico coro dei frati, nel quale si trovano pregevoli stalli lignei, è attualmente separato dalla chiesa dal muro realizzato per la clausura delle Monache Orsoline nel 1825.

Chiostro Vecchio
E’ una costruzione quattrocentesca caratterizzata dalla sequenza di archi a sesto acuto che scandiscono le pareti. Molto curata è l’apparecchiatura muraria caratterizzata da archetti pensili e da una ampia cornice laterizia con elementi decorativi disposti a losanga. Tutte le superfici cieche dovevano essere decorate ad affresco dei quali rimangono solo più alcune tracce in poche arcate. La decorazione pittorica del chiostro vecchio risale alla fine del XV secolo e si ritiene attribuibile alla scuola dello Spanzotti.
Gli archi e archetti pensili sulla facciata del vecchio convento e della chiesa, indicano quale fosse la struttura della chiesa quattrocentesca.
Il campanile ha la base coeva al chiostro mentre la parte superiore intonacata è, forse, seicentesca.

 

Bibliografia:
- L. Palma di Borgofranco, Saggio corografico storico di Rivarolo in Canavese, 1798
- A. Bertolotti, Passeggiate nel Canavese, Torino,
- B. Giordano, S. Francesco di Rivarolo Canavese, Roma, 1958
- A. Cavallari Murat, Tra Serra d’Ivrea, Orco e Po, Torino, 1976
- S. Crepaldi, Fortuna del pittore Giovanni Martino Spanzotti nel Canavese, Cuorgnè, 2009
- A. Moretto, Indagine aperta sugli affreschi del Canavese, Saluzzo, 1973
- R. Poletto, Chiesa e Convento di San Francesco, Appunti per il percorso di visita
- L. Ghedin, a cura di, Il restauro dell’affresco di Giovanni Martino Spanzotti a Rivarolo Canavese, Torino, 2016

Affreschi 
XV secolo
Altre opere d'arte 
Tele di S. Francesco, Madonna in gloria, altari laterali barocchi, coro con pregevoli stalli lignei
Note particolari 

Sino a fine ‘700 la piazza antistante occupava lo spazio dell’antico cimitero della città.

Il monumento in dettaglio 
Indirizzo 
Via San Francesco d'Assisi
Gestione 
Compagnia di San Francesco – Suore Maria stella matutina – Vicolo Convento 5 – Rivarolo